dc.contributor.advisor |
Bassi, Shaul |
it_IT |
dc.contributor.author |
Vindigni, Chiara <1998> |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2024-06-15 |
it_IT |
dc.date.accessioned |
2024-11-13T09:46:55Z |
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dc.date.issued |
2024-07-15 |
it_IT |
dc.identifier.uri |
http://hdl.handle.net/10579/27320 |
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dc.description.abstract |
La Sicilia ha sempre svolto un ruolo cruciale nel Mediterraneo. Non è mai stata tagliata fuori dai contatti con le altre culture, europee e non, grazie alla sua posizione strategica permettendo la confluenza delle più importanti rotte navali mediterranee verso l'Africa e il Levante. Di conseguenza, la Sicilia è considerata uno spazio liminale tra culture. Prendendo in prestito un'espressione di Marie Louise Pratt, l'isola è una "zona di contatto" culturale, dove l'Europa e l'Oriente non solo si incontrano e interagiscono regolarmente, ma si fondono anche in modo complesso. La natura ibrida della Sicilia e dell'Italia meridionale può contribuire a spiegare perché queste regioni hanno occupato un posto speciale per gli storici e gli scrittori di viaggio britannici, che sono stati allo stesso tempo affascinati e disturbati da questa ibridità razziale e culturale. Difatti, è risaputo che la Sicilia, come altre regioni del sud, è il luogo problematico in cui la civiltà europea e il classicismo si incontrano con l'Africa e l'Asia, e dove i confini dell'Europa diventano poco definiti.
Utilizzando una lente postcoloniale, questa tesi cerca di mostrare come i viaggiatori britannici hanno rappresentato la Sicilia e i suoi abitanti, e quali topoi sono stati veicolati nelle loro rappresentazioni.
C'è un momento specifico, ovvero la fine del XVIII e il XIX secolo, in cui i viaggi dalla Gran Bretagna alla Sicilia sono iniziati e si sono intensificati, seguiti dalla creazione di un ricco materiale letterario e culturale che ha aiutato i critici a mettere luce sul tipo di costruzione discorsiva che emerge in questi scritti. è indicativo anche il fatto che questo periodo coincida con il grande progetto britannico di colonizzare vasti territori in tutto il mondo. Dunque, non è raro trovare analogie e riecheggiamenti dell’attitudine che gli Inglesi hanno parimenti adottato nei confronti del sud e delle colonie.
L’analisi prosegue esplorando due opere letterarie, una ambientata nel XIX secolo e l'altra in epoca contemporanea, al fine di mettere in campo un confronto tra i due quadri discorsivi, evidenziando come le rappresentazioni siano cambiate nel corso del tempo e quale dinamiche siano emerse grazie ai processi culturali, sociali ed economici che hanno caratterizzato l’evoluzione storica in Sicilia. |
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dc.language.iso |
en |
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dc.publisher |
Università Ca' Foscari Venezia |
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dc.rights |
© Chiara Vindigni, 2024 |
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dc.title |
The representation of Sicily in Anglophone literature: a postcolonial view |
it_IT |
dc.title.alternative |
The representation of Sicily in Anglophone literature: A postcolonial view |
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dc.type |
Master's Degree Thesis |
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dc.degree.name |
Lingue e letterature europee, americane e postcoloniali |
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dc.degree.level |
Laurea magistrale |
it_IT |
dc.degree.grantor |
Dipartimento di Studi Linguistici e Culturali Comparati |
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dc.description.academicyear |
sessione_estiva_2023-2024_appello_08-07-24 |
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dc.rights.accessrights |
closedAccess |
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dc.thesis.matricno |
976507 |
it_IT |
dc.subject.miur |
L-LIN/10 LETTERATURA INGLESE |
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dc.description.note |
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dc.degree.discipline |
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dc.contributor.co-advisor |
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it_IT |
dc.subject.language |
INGLESE |
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dc.date.embargoend |
10000-01-01 |
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dc.provenance.upload |
Chiara Vindigni (976507@stud.unive.it), 2024-06-15 |
it_IT |
dc.provenance.plagiarycheck |
Shaul Bassi (bassi@unive.it), 2024-07-08 |
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