Abstract:
Nel corso del Novecento, in particolar modo nella seconda metà del secolo, l’arte è caratterizzata da profondi mutamenti che hanno influenzato le modalità espositive. Di conseguenza, display e spazi espositivi sono cambiati, così come si modificata, consolidandosi, la figura del curatore. Questa tesi si propone di approfondire l’evoluzione delle partiche curatoriali e la ridefinizione del ruolo del curatore nell’arte contemporanea. In particolare, intende indagare come, soprattutto a partire dalla seconda metà del secolo scorso, la curatela si sia rinnovata in parallelo ai cambiamenti sociali, (geo)politici e culturali, operando, in alcuni casi, come agente sensibilizzante e antidiscriminatorio. La tesi si soffermerà pertanto su due figure di curatori che hanno agito in modo esemplare in questo senso: Okwui Enwezor, che ha introdotto il concetto di “costellazione postcoloniale”, lavorando sull’inclusività, l’extraterritorialità e la transculturalità; e Maura Reilly, il cui impegno si è incentrato su questioni legate al femminismo e all’identità di genere (nel 2007 è stata tra le fondatrici dell’Elizabeth A. Sackler Center for Feminist Art al Brooklyn Museum), dando luogo a un “attivismo curatoriale” rivolto a sensibilizzare il pubblico verso ogni forma di discriminazione.