Abstract:
La presente ricerca tende anzitutto a fornire il catalogo ragionato delle incisioni fino ad ora non considerate dagli studi di Battista Franco conservate presso il gabinetto dei disegni e delle stampe dell’Accademia di Bella Arti di Venezia. La quantità e la qualità degli esemplari, la loro disparità iconografica e la non meno discreta bibliografia variamente occupatasi dell’operato di questo curioso artista, veneziano per nascita ma centritaliano per formazione, ha congiuntamente favorito la dilatazione dell’analisi alla diuturna fortuna critica, avviatasi con l’inaspettato lapidario encomio di Lodovico Dolce, sulla qualità delle stampe del connazionale, per poi consolidarsi nei suoi punti salienti nell’edizione Giuntina delle Vite, l’unica compilazione biografica dedicata all’artista sino al seminale saggio a firma di William R. Rearick. Il limitativo giudizio di Franco come semplice emulo del seppur ammirato Michelangelo ha ormai lasciato il passo ad indagini maggiormente obbiettive, leggendo nel ricco corpus di disegni e stampe, sempre giudicate migliori di gran parte delle opere pittoriche sopravvissute, la prova di una cultura visiva ben più ampia e sfaccettata, solo liminalmente intesa dalla critica storica. Alla luce di queste osservazioni emerse parte della tesi è dedicata all’esame della Vita di Battista Franco Pittore Viniziano e agli apporti editoriali nelle edizioni successive della Giuntina attorno ad essa sviluppati, dalla trascrizione di Carlo Manolessi (1647) a quella di Gaetano Milanesi (1878-1885), con brevi affondi su temi e tentativi editoriali collaterali; a cui segue una panoramica dedicata alla ricorrente presenza del nome del Nostro in molteplici pubblicazioni di natura non biografica. Il catalogo, infine, è preceduto da considerazioni sulle vicende della collezione in esame nella raccolta accademica, affiancate dalla disamina dei caratteri della produzione grafica del loro autore.