Rarissima coniunx. Ritratti di donne lodevoli nelle Silvae di Stazio.

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dc.contributor.advisor Mondin, Luca it_IT
dc.contributor.author Marcassa, Virginia <1999> it_IT
dc.date.accessioned 2024-06-14 it_IT
dc.date.accessioned 2024-11-13T09:43:22Z
dc.date.issued 2024-07-08 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/27093
dc.description.abstract Le Silvae sono una raccolta di trentadue componimenti del poeta latino Publius Papinius Statius, suddivisa in cinque libri. I primi quattro vennero pubblicati tra il 92 e il 95 d.C.; mentre l’ultimo uscì postumo nel 96 d.C. a opera di un editore anonimo. Esse rappresentano per Stazio dei carmi ‘leggeri’ e di minore impegno attraverso i quali esercitare liberamente la sua immaginazione poetica, nei ritagli di tempo in cui discosta l’attenzione dall’epica. Si tratta di poesie estemporanee che si caratterizzano soprattutto per la loro immediatezza compositiva, al punto che la genesi di ciascun componimento si esaurisce entro il limite massimo di un paio di giorni. Ogni poesia – composta secondo occasioni e scopi differenti e dedicata a persone che facevano parte della cerchia sociale del poeta sia direttamente (in qualità di amici o di familiari), che indirettamente (come l’Imperatore) – permette di gettare uno sguardo vivido e dettagliato sulla società della Roma di età flavia, immersa, almeno a livello dell'élite, nell'agiatezza e nel lusso, nonché nei diletti intellettuali. Alcuni di questi versi – di natura perlopiù encomiastica – vengono dedicati a figure femminili. Tra queste donne, spiccano, in particolare, le figure di Violentilla (I, 2), moglie del poeta Lucio Arrunzio Stella; di Polla Argentaria (II, 7), moglie del poeta Lucano; di Claudia (III, 5), moglie dello stesso Stazio; di Priscilla (V, 1), moglie del liberto imperiale Abascanto. Nei loro confronti Stazio mostra una sensibilità particolare perché le ritiene degne di un omaggio poetico in virtù delle loro qualità morali, conformi a quel codice etico e comportamentale – una sorta di mos maiorum femminile – che ogni donna romana doveva seguire, incarnando così ideali di virtù e di devozione familiare. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Virginia Marcassa, 2024 it_IT
dc.title Rarissima coniunx. Ritratti di donne lodevoli nelle Silvae di Stazio. it_IT
dc.title.alternative Rarissima coniunx. Ritratti di donne lodevoli nelle Silvae di Stazio it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Scienze dell'antichità: letterature, storia e archeologia it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Studi Umanistici it_IT
dc.description.academicyear sessione_estiva_2023-2024_appello_08-07-24 it_IT
dc.rights.accessrights closedAccess it_IT
dc.thesis.matricno 874152 it_IT
dc.subject.miur L-FIL-LET/04 LINGUA E LETTERATURA LATINA it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend 10000-01-01
dc.provenance.upload Virginia Marcassa (874152@stud.unive.it), 2024-06-14 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Luca Mondin (mondin@unive.it), 2024-07-08 it_IT


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