Abstract:
Questa tesi indaga l’ipotesi che esista, da parte delle persone non binarie italofone, il bisogno dell’introduzione nella lingua italiana standard di desinenze e pronomi privi di genere.
Considerando il ciclo della policy e l’ipotesi causale come presupposto di qualsiasi politica, questo bisogno potrebbe essere considerato un problema di natura collettiva e giustificare l apianificazione un intervento. L’elaborato descrive l'evoluzione delle politiche linguistiche di genere in Italia, confrontandole con strategie sviluppatesi in contesti queer negli ultimi decenni.
Il concetto di bisogno è reso operativo attraverso la divisione in tre dimensioni: classificazione erronea di genere, la discriminazione linguistica e il rapporto negativo con la società. Per ciascuna dimensione, vengono individuati tre indicatori che consistono in emozioni che le persone partecipanti alla ricerca possono dichiarare di provare o non provare quando esposte a frasi formulate attraverso: maschile non marcato al plurale, sdoppiamneto maschile-femminile al plurale e misgendering. La raccolta dati avviene attraverso una survey, somministrata a 47 persone non binarie italofone.
L’ipotesi è in parte supportata dai dati raccolti. Emerge un livello abbastanza alto di disagio nei confronti delmaschile non marcato. Lo sdoppiamento maschile-femminle suscita reazioni negative molto inferiori. Il malessere maggiore risulta essere provocato dalla comunicazione che fa uso di una classificazione erronea di genere.