Dal gesto pittorico a quello performativo. Il reframing come ritorno delle immagini e movimento semantico.

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dc.contributor.advisor Barbieri, Giuseppe it_IT
dc.contributor.author Santoro, Elena <1998> it_IT
dc.date.accessioned 2024-06-16 it_IT
dc.date.accessioned 2024-11-13T09:43:16Z
dc.date.available 2024-11-13T09:43:16Z
dc.date.issued 2024-07-18 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/27046
dc.description.abstract La tesi intende analizzare il tema del reframing delle immagini considerando l’arco temporale dagli anni Ottanta a oggi, focalizzandosi sulle modalità con cui i tre artisti considerati sfruttano le formule visive esistenti come potenziale creativo per generare nuove narrazioni, declinando tale meccanismo di rilettura negli ambiti della pittura, della scultura e della performance. In primo luogo, viene analizzata l’opera di Marlene Dumas, la quale, impiegando un modus operandi definito “di ritorno”, dipinge figure umane a partire da un repertorio visivo che viene rielaborato attraverso la fluidità gestuale del mezzo pittorico. I soggetti che si incontrano nelle sue opere esistevano già in passato e vi fanno ritorno, continuando la loro vita. In seguito, si considera l’arte di Urs Fischer in relazione al mezzo scultoreo e in particolare all’uso della cera, materiale effimero e organico, con cui l’artista rende le sue opere soggette al mutamento di forma e di significato. Infine, compiendo l’ingresso nella sfera dell’arte performativa, si dedica l’attenzione alle opere di Alexandra Pirici. Nei suoi lavori, l’immaginario visivo di cui è costellata la storia dell’arte diventa vivo, corporeo, incarnandosi nella gestualità dei performers che mettono in scena ongoing-actions, cioè azioni che si riconfigurano di continuo, rendendo l’opera impermanente. Un fil rouge percorre il lavoro degli artisti presi in considerazione: la rielaborazione di un repertorio visivo. L’opera d’arte diventa materia viva, rimodellabile all’infinito. Le loro opere presentano confini sfumati, non intendono affermare concetti definitivi e permanenti, ma lasciare latente un potenziale semantico inesauribile. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Elena Santoro, 2024 it_IT
dc.title Dal gesto pittorico a quello performativo. Il reframing come ritorno delle immagini e movimento semantico. it_IT
dc.title.alternative Dal gesto pittorico a quello performativo. Il reframing come ritorno delle immagini e movimento semantico. ​ it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Storia delle arti e conservazione dei beni artistici it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali it_IT
dc.description.academicyear sessione_estiva_2023-2024_appello_08-07-24 it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 892478 it_IT
dc.subject.miur L-ART/03 STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Elena Santoro (892478@stud.unive.it), 2024-06-16 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Giuseppe Barbieri (figaro@unive.it), 2024-07-08 it_IT


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