Abstract:
La soggettività, concetto introdotto nel campo di studi della linguistica da Émile Benveniste con il celebre articolo “De la subjectivité dans le langage”, è una proprietà universale e propria a tutte le lingue, in cui si manifesta in varia misura e in vario modo sul piano fonologico, sintattico e lessicale. Riprendendone la definizione proposta da Finegan (1995), la soggettività può essere definita come l'espressione di sé e la rappresentazione della prospettiva o del punto di vista del parlante all’interno del discorso. Sebbene i primi studi sulla soggettività abbiano avuto luogo in Europa, a partire dai primi anni duemila grazie all’opera di Shen Jiaxuan, il mondo accademico cinese ha iniziato ad interessarsi a come questa proprietà potesse anche riguardare e essere applicata alla lingua cinese. Il presente elaborato, tramite la traduzione di due articoli specialistici, si propone di analizzare la soggettività di due costruzioni peculiari e complesse della lingua cinese, ovvero la costruzione con il 把 bǎ e il gruppo delle costruzioni esistenziali. Il primo capitolo di introduzione mira a fornire una panoramica generale sul concetto di soggettività linguistica e sullo stato dell’arte delle due strutture oggetto di analisi. Il secondo capitolo invece, contiene la traduzione dei due articoli specialistici. Il terzo capitolo si concentra sul commento traduttologico che mette in evidenza le strategie traduttive e le sfide incontrate durante il processo di traduzione. Segue poi un ultimo capitolo conclusivo di tipo più teorico, che si propone di evidenziare e discutere come gli articoli tradotti contribuiscano al dibattito sulla soggettività, quali siano i punti ancora da chiarire e quale sia l'importanza del tenere in considerazione la soggettività nell'ambito dell’insegnamento della lingua cinese agli stranieri.