La collezione Manganoni-Zollio di Rimini: nuove istanze e nuovi inventari per un più ampio contesto collezionistico riminese del Seicento.

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dc.contributor.advisor Zavatta, Giulio it_IT
dc.contributor.author Guida, Gaia <1999> it_IT
dc.date.accessioned 2024-02-16 it_IT
dc.date.accessioned 2024-05-08T13:28:35Z
dc.date.available 2024-05-08T13:28:35Z
dc.date.issued 2024-03-07 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/26714
dc.description.abstract In primo luogo, la tesi introduce la già nota collezione Manganoni-Zollio, un importante caso di molteplici committenze a Giovan Francesco Barbieri, detto il Guercino. Questa raccolta d'arte non solo è sopravvissuta pressoché integra dal Seicento all'Ottocento ma, fino al momento della dispersione, si sono anche conservate buone tracce dei passaggi ereditari nei secoli. Di questa collezione si cerca di ricostruire le vicende attraverso le più importanti pubblicazioni che ne hanno parlato fino ad ora ed inoltre si presenta un documento inedito, conservato all'Archivio di Stato di Roma, da cui emerge un'intenzione di vendita - tentativo non andato a buon fine - dei fratelli Zollio al di fuori dello Stato della Chiesa. Infine l'elaborato si pone l'obiettivo di fornire un contesto di riferimento più ampio alla collezione Manganoni-Zollio stessa, dimostrando come nel XVII secolo le opere pittoriche fossero frequenti nelle dimore dei più ricchi cittadini riminesi e delle cariche ecclesiastiche più alte, sebbene non sempre fosse possibile ravvisare un fine collezionistico propriamente detto ed un gusto specifico come quello di Francesco Manganoni. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Gaia Guida, 2024 it_IT
dc.title La collezione Manganoni-Zollio di Rimini: nuove istanze e nuovi inventari per un più ampio contesto collezionistico riminese del Seicento. it_IT
dc.title.alternative La collezione Manganoni-Zollio di Rimini: nuove istanze e nuovi inventari per un più ampio contesto collezionistico riminese del Seicento it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Storia delle arti e conservazione dei beni artistici it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali it_IT
dc.description.academicyear 2022/2023 - sessione straordinaria it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 874680 it_IT
dc.subject.miur L-ART/02 STORIA DELL'ARTE MODERNA it_IT
dc.description.note In primo luogo, la tesi introduce la già nota collezione Manganoni-Zollio, un importante caso di molteplici committenze a Giovan Francesco Barbieri, detto il Guercino. Questa raccolta d'arte non solo è sopravvissuta pressoché integra dal Seicento all'Ottocento ma, fino al momento della dispersione, si sono anche conservate buone tracce dei passaggi ereditari nei secoli. Di questa collezione si cerca di ricostruire le vicende attraverso le più importanti pubblicazioni che ne hanno parlato fino ad ora ed inoltre si presenta un documento inedito, conservato all'Archivio di Stato di Roma, da cui emerge un'intenzione di vendita - tentativo non andato a buon fine - dei fratelli Zollio al di fuori dello Stato della Chiesa. Infine l'elaborato si pone l'obiettivo di fornire un contesto di riferimento più ampio alla collezione Manganoni-Zollio stessa, dimostrando come nel XVII secolo le opere pittoriche fossero frequenti nelle dimore dei più ricchi cittadini riminesi e delle cariche ecclesiastiche più alte, sebbene non sempre fosse possibile ravvisare un fine collezionistico propriamente detto ed un gusto specifico come quello di Francesco Manganoni. ​ it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Gaia Guida (874680@stud.unive.it), 2024-02-16 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Giulio Zavatta (giulio.zavatta@unive.it), 2024-03-04 it_IT


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