Abstract:
Il lavoro segue l’evoluzione di una linea intrinseca alla letteratura femminile italiana, la cui peculiarità è quella di essere coeva alle teorie femministe. Entro un periodo compreso tra gli anni Cinquanta e la fine degli anni Sessanta, si considera una campionatura testuale secondo un criterio di consequenzialità diacronica, alla quale viene applicato un metodo comparativo per seguire lo sviluppo di simmetrie testuali riscontrabili tra il romanzo di scrittrici-donne italiane e i testi teorici del pensiero femminista.
Il primo capitolo si concentra nei rapporti che intercorrono tra Alba de Céspedes e Il secondo sesso (1949) Simone de Beauvoir all’interno dei due romanzi Dalla parte di lei (1949) e Nessuno torna indietro (1966 [1938]). Il secondo capitolo riprende Alba de Céspedes con Quaderno proibito (1952), un romanzo generato da principi coevi alla Mistica della femminilità (1963) di Betty Friedan; segue poi Livia De Stefani con alcuni racconti della raccolta Viaggio di una sconosciuta (1963), risalenti a un periodo di composizione compreso tra il 1955 e il 1958, con particolare attenzione a Ferdinando dove è rappresentato un rovesciamento delle teorie sessuali freudiane nell’atto di creazione di un corpo femminile. Con il terzo capitolo si intende osservare la forma del romanzo del divenire femminile in Dacia Maraini, con La vacanza (1962) e L’età del malessere (1963), e comparare gli esiti del processo di formazione con quello teorizzato da Friedan. Infine, nel quarto capitolo saranno ricercati coincidenze semantiche tra In contumacia (1967) di Giacoma Limentani e il primo femminismo radicale di Kate Millett e Carla Lonzi.