Abstract:
Ancora oggi, quando si discute di argomenti inerenti i mondi dell’arte e dell’economia, è abitudine diffusa affrontare le discussioni su questi due campi in maniera separata e indipendente. Dal punto di vista generale, in questo lavoro di tesi si è voluto analizzare quanto due settori apparentemente così diversi come l’arte e l’economia siano invece fortemente interconnessi, al punto che sia possibile legare assieme entrambi gli ambiti all’interno di uno stesso lavoro di tesi su di un argomento comune. Si è dunque deciso di analizzare il rapporto che lega le figure dei conoscitori ed esperti d'arte moderni al mercato dell’arte e al mondo dei falsi e delle falsificazioni, affrontando la questione prima da un punto di vista storico-artistico e, successivamente, da un punto di vista maggiormente economico. Nello specifico, si è voluto approfondire il rapporto tra la figura del conoscitore moderno per eccellenza, ovvero Bernard Berenson, e il suo interessante quanto ambivalente rapporto con gli affari del mercato dell’arte anche tramite la figura del mercante inglese Joseph Duveen. Nel rapporto tra questi due protagonisti del mondo dell’arte occidentale a cavallo tra la fine dell’Ottocento e la prima metà del Novecento, ci si è soffermati sul ruolo dei falsi d’arte e di come questi rientrino in questioni non solo storico-artistiche ma anche fortemente economiche. In relazione a tale questione, si sono affrontate e commentate riflessioni e studi di stampo economico per approfondire il rapporto tra le copie e i falsi e il rispettivo ruolo all'interno del mercato dell'arte, concludendo il tutto con un caso studio che possa fornire un esempio pratico dell'applicazione e del funzionamento di alcuni tra i concetti affrontati nel lavoro.