Abstract:
Il presente lavoro di tesi si pone l’obbiettivo di indagare e ricostruire le modalità attraverso cui il passato, nelle sue diverse declinazioni, sia stato manipolato per fini ideologici, propagandistici ed economici attraverso l’analisi di quattro casi studio. L’indagine si è rivolta a quattro reperti provenienti da importanti centri della Mesopotamia, intesa nella sua concezione più ampia, che comprende anche la Siria, ovvero la Placca dei Prigionieri da Kish (protodinastico II), la Lettera di Enna-Dagan da Ebla (protodinastico IIIb), un documento frammentario di difficile lettura (forse una lettera) rinvenuto a Mari (epoca sargonica) e il Monumento Cruciforme di Manishtusu (periodo neobabilonese). Utilizzando strumenti di critica testuale e un’analisi di tipo semiotico, l’elaborato mira ad analizzare le caratteristiche contenutistiche dei reperti, oltre al contesto storico, ai destinatari e alle motivazioni per cui sono stati posti in essere. In ultima battuta, questa tesi rivolge uno sguardo al mondo vicino-orientale contemporaneo, i cui processi identitari e ideologici si servono ancora di meccanismi analoghi a quelli usati in antichità.