Abstract:
La presente tesi si propone di studiare in modo approfondito gli intenti artistici e il processo creativo di Laura de Santillana (1955-2019) attraverso la ricostruzione della sua carriera artistica e l’analisi critica dei libri di fornace e dei quaderni di ricerca dell’artista conservati nel fondo archivistico della Fondazione de Santillana. Essendo sia designer che artista, l’obiettivo è stato quello di capire come la creatrice ha congiunto le sue attività in un approccio comune alla creazione. Partendo dallo studio delle sue prime esperienze come ideatrice di oggetti di uso funzionale durante gli anni che vanno dal 1975 al 1993, la tesi presenta, nel primo capitolo, l’esperienza di Laura de Santillana nello studio del designer italiano Massimo Vignelli (1931-2014), nella vetreria di famiglia Venini e più tardi nelle altre manifatture di vetro italiane e internazionali. Nel secondo capitolo, si studia il passaggio verso la produzione di oggetti non funzionali e l’impostazione di un nuovo vocabolario per la creazione di opere d’arte in vetro, metalli e cera, sviluppato nel quadro delle collaborazioni con la galleria Barry Friedman Ltd. tra gli anni 1998 e 2009. Il terzo capitolo analizza infine come l’artista approfondisca le sue riflessioni artistiche in contesti istituzionali negli Stati Uniti e in Repubblica Ceca negli ultimi dieci anni della sua carriera.