Abstract:
In questa tesi si vuole indagare la centralità dell’esperienza, in particolare quella della «delectatio», nel «De civitate Dei» di Agostino d’Ippona: risulterà talvolta opportuno confrontarsi con alcuni passi di opere differenti dello stesso autore, al fine di comprenderlo al meglio. Il lavoro è articolato in tre parti, costituite ognuna da 3 capitoli. La Parte I ha l’obiettivo di indagare i fondamenti metafisico-antropologici della «delectatio»; in particolare si affronteranno i seguenti temi: atto creatore, uomo come creatura ad immagine di Dio, desiderio ed affettività umana. Nella Parte II si indagherà l’influenza del peccato originale sulla ricerca della «delectatio» e la conseguente necessità di una grazia liberatrice. Saranno approfondite questioni come presunzione, volontà, concupiscenza cattiva ed umiltà. Infine, la Parte III sarà oggetto di una trattazione della «delectatio» come via alla beatitudine eterna e si toccheranno le questioni inerenti all’attrattiva della grazia, al riconoscimento, alla concupiscenza buona e alla felicità. L’obiettivo principale risulta quello di mostrare come il pensiero dell'autore si fondi sulla centralità della «delectatio», come via e meta dell’uomo: egli è costituito, infatti, per un eterno godimento, secondo la volontà del suo creatore; per questo, durante la sua intera esistenza, è spinto alla ricerca di un’esperienza che attrae, che si svela possibile, nella sua autenticità, solo come dono divino all’interno dell’esperienza umana.