Abstract:
Dall’inizio delle relazioni fra l’Unione Europea (UE) e l’Associazione delle Nazioni del sud-est asiatico (ASEAN), i rapporti fra i due attori si sono intensificati fino a coprire vari ambiti di collaborazione. Fra questi emerge la cooperazione in materia di diritti umani. Infatti, a partire dagli anni Novanta l’UE ha cercato di imporsi sul piano globale come garante della promozione e protezione dei diritti umani, cercando di influenzare positivamente altri Stati od organizzazioni regionali. Fra queste, l’interesse è ricaduto anche sull’ASEAN. Più precisamente, la collaborazione fra ASEAN e UE in quest’ambito è aumentata considerevolmente in seguito al processo di istituzionalizzazione dei diritti umani che ha interessato l’Associazione a partire dal 2007 – che ha portato alla creazione della Commissione intergovernativa dell’ASEAN sui diritti umani nel 2009 e all’adozione della Dichiarazione dei diritti umani dell’ASEAN nel 2012 – e questo avviene in particolar modo attraverso dialoghi sui diritti umani tramite i quali l’UE cerca di influenzare l’ASEAN in maniera positiva. Ciononostante, in questo processo di diffusione dei diritti umani, l’Unione Europea incontra non pochi ostacoli. Questo elaborato, attingendo dalla letteratura sulla diffusione delle norme europee, cercherà di comprendere quali sono i limiti che l’Unione Europea si trova ad affrontare nel momento in cui vuole esportare una serie di norme – e in questo caso i diritti umani – nel contesto del sud-est asiatico.