Abstract:
Il presente elaborato mira a dimostrare se un approccio critico-trasformativo, che pone un particolare focus sullo studente e sulle specificità individuali, possa rappresentare una proposta valida e attuabile per le scuole secondarie di secondo grado. Definendo cosa s'intende per ‘inclusione’ e il suo background legislativo, come previsto dal Ministro dell'Istruzione e del Merito (MIUR), si procederà a un’analisi dei doveri didattici previsti dal punto di vista legale e lo stato dell’insegnamento della lingua giapponese nelle scuole secondarie in Italia. Osservando dunque se è presente una discrepanza tra i doveri legali e l’attuabilità di tale didattica, si indaga inoltre, la presenza di eventuali limiti quanto l’attuazione di una didattica inclusiva mediante interviste a docenti di lingua giapponese in scuole del medesimo grado d’istruzione. Il caso di studio prevede l’applicazione dell’approccio No-Level Brick (NoLBrick), ed è volto a verificare se questo genere di approccio possa essere inclusivo e la sua fattibilità in classi con studenti con Bisogni Educativi Speciali (BES). L’applicazione dei metodi qualitativi permette un’analisi approfondita di casistiche particolarmente specifiche, permettendo allo studio di rispondere alle seguenti domande di ricerca: la didattica critico-trasformativa rappresenta un'opzione di didattica delle lingue inclusiva nelle scuole secondarie di secondo grado? Inoltre, è attuabile considerate le risorse che i docenti hanno a disposizione?