Abstract:
Durante il periodo di tirocinio presso il Kreativ Kultur Berlin, progetto sviluppato dall’istituzione Kultur Projekte Berlin e finanziato dal Senatsverwaltung für Kultur und Europa (Dipartimento per la cultura e l’Europa) e dall’Unione Europea, ho avuto modo di conoscere da vicino le dinamiche e le leggi che muovono il settore artistico e culturale di Berlino. In particolare, ho collaborato all’interno dell’ufficio di consulenza agli artisti (Kreativwirtschaftsberatung- Creative Industries Consultation), che si occupa di offrire supporto alle piccole e grandi realtà che appartengono al mondo dell’arte, della cultura e della creatività, collaborando con l’ufficio di consulenza per i finanziamenti (Kulturförderberatung- Cultural Funding Consultation), che si rivolge a chiunque voglia sviluppare un progetto e sia alla ricerca di programmi di residenze, stipendi e finanziamenti .
In questo periodo mi sono resa conto delle differenze che caratterizzano l’industria culturale tedesca (in particolare quella di Berlino) rispetto a quella italiana, a partire dalla difficoltà di reperire le opportune informazioni e fonti. Da qui è nata l’idea di comparare entrambe le realtà: mi occuperò all’inizio di descrivere entrambi i settori soffermandomi sull’analisi dei dati, sulla struttura governativa ed economica, evidenziandone le differenze e peculiarità che le caratterizzano, a partire dagli organi e istituzioni che le gestiscono. L’analisi generica servirà poi per studiare nel dettaglio il tema dell’autonomia imprenditoriale all’interno del mondo della cultura italiana e tedesca, in particolare prenderò in esame alcune delle domande ricorrenti emerse durante le consulenze per analizzare nello specifico le problematiche che accomunano gli artisti: quali sono le difficoltà burocratiche? Quali sono gli aiuti e i finanziamenti che vengono offerti? Quali e quante sono le fonti informative a cui si può accedere e soprattutto, sono facilmente accessibili?