Abstract:
Con il presente lavoro di tesi ci si propone di condurre un’analisi microsociale che esamini le modalità attraverso cui il kanga, elemento imprescindibile nel vestimentario delle donne swahili, si carica di valenze pratiche, estetiche e simboliche in relazione con il soggetto che lo indossa.
Nel primo capitolo si tracciano le coordinate spazio-temporali entro cui il lavoro di ricerca si è svolto, sottolineando le connessioni e le tensioni tra locale e globale nella costruzione di una tradizione vestimentaria che, incastonata nei rapporti di forza e di potere del mercato internazionale, riformula e sperimenta creativamente in loco, inserendo questo indumento in un sistema di significati specifico e contestualmente performante.
Nel secondo capitolo si considera il kanga in termini di genere comunicativo a sé stante secondo una traiettoria argomentativa che, partendo dai testi campionati durante la ricerca sul campo, passa a considerare le peculiari modalità attraverso cui questi vengono veicolati, con uno slittamento tra due piani di analisi volto a mettere in relazione la categoria linguistica del proverbio con quella pragmatica della proverbialità.
Nel terzo capitolo, infine, si considera il kanga in relazione alla dicotomia materiale-immateriale, come artefatto incorporato che partecipa attivamente dei processi antropo-poietici di costruzione del sé, sociale e individuale. Abbracciando le più recenti teorie antropologiche di cultura materiale, si riconosce all’oggetto-merce una personalità sociale che genera e marca relazioni nel campo entro cui è agito.