Abstract:
L’elaborato indaga il dibattito avvenuto “sull’umorismo” tra i letterati cinesi del primo Novecento. Per umorismo essi intendevano una rappresentazione canzonatoria, ma non direttamente accusatoria, della società corrente. Tale nuovo stile letterario si contrapponeva agli scritti rivoluzionari che hanno accompagnato i moti del 4 maggio, i quali promuovevano il tema della “preservazione della nazione”, spesso ricorrendo alla satira feroce. Nel 1924, l’invenzione del nuovo termine “youmo” per tradurre humor in cinese da parte di Lin Yutang e la sua grande diffusione a partire dal 1932, soprattutto grazie al successo della prima rivista letteraria dedicata all’umorismo: il Lunyu banyuekan, ha portato alla nascita di una corrente conosciuta come “lunyu pai” e pubblicata dalla rivista omonima e da due altri giornali lanciati da Lin: Renjian shi e Yuzhou feng. Le due polarizzazioni stilistiche, umorismo e satira, hanno acceso un fervente dibattito tra i letterati dell’epoca, a testimonianza dell’eco che ha suscitato la nuova corrente almeno fino allo scoppio della guerra sino-giapponese.
Il testo presentato in traduzione Youmo lun 幽默论 (Sull’umorismo) offre il punto di vista di Xu Xu, umorista e redattore della rivista Lunyu, sul tema. L’obiettivo è mostrare come, sebbene tacciati di frivolezza da parte dei loro critici, gli autori umoristici erano sicuramente coscienti della drammaticità socio-politica in cui versava il popolo cinese, ma, semplicemente, intendevano rispondere ad essa in maniera distaccata, utilizzando il filtro dell’umorismo. D’altronde, a loro dire, i cinesi avevano anche bisogno di ridere.