Abstract:
Questo lavoro di tesi esplora il legame profondo tra l'estetica ludica, conosciuta come playfulness, e l'iconografia religiosa nell'arte giapponese, concentrandosi sull'affascinante percorso di Kawanabe Kyōsai. Durante il periodo Edo e Meiji, Kyōsai trasformò l'iconografia religiosa in espressioni comiche svuotate del loro valore votivo, incanalando spesso critiche sociali attraverso la sua genialità artistica. L'analisi inizierà con una panoramica storica sull'estetica ludica e sul concetto di "joking religions". Nel secondo capitolo, si approfondisce la vita e l'opera di Kyōsai, esaminando opere che spaziano dalla leggerezza giocosa a satire pungenti. Il terzo capitolo si spinge oltre, esplorando il risveglio dell'interesse per la tradizione artistica del periodo Edo negli anni Ottanta e sulla ricomparsa dell’iconografia religiosa nelle opere di due eminenti artisti contemporanei, Takashi Murakami e Yamaguchi Akira. L'analisi della tesi culmina in una comparazione tra Kyōsai, Murakami e Yamaguchi per comprendere le continuità e le discontinuità nell'espressione artistica e nei messaggi veicolati. Si riflette su come questi artisti, seppur distanti nel tempo, condividano una predilezione per la reinterpretazione giocosa dell'iconografia religiosa, inserendo sottili osservazioni critiche sulla società. La conclusione sottolinea l'importanza di questo revival artistico nel contesto contemporaneo giapponese, evidenziando il modo in cui queste opere continuano a trasmettere significati profondi e a interagire con il pubblico, rinnovando il dialogo tra tradizione e modernità.