Abstract:
Da oltre quattrocento anni la produzione letteraria di William Shakespeare riscuote un immenso successo. Ma le pièce del Bardo, inscenate nei teatri di tutto il mondo, sono anche (e soprattutto) oggetto di riscritture e appropriazioni. Tant’è vero che risulta difficile conteggiare il numero di drammaturghi che hanno attinto deliberatamente alle opere del poeta inglese per creare nuovi testi drammatici. Un fenomeno che raggiunge il suo apice nella seconda metà del XX secolo, in particolare in ambito post e neocoloniale, ed è proprio in tale scenario che il nostro elaborato intende inserirsi.
Pertanto, nel primo capitolo analizzeremo anzitutto la natura e le funzioni di questa pratica letteraria, in seguito ci interrogheremo sulle cause della forte presenza di Shakespeare in Québec, e in ultima analisi ci soffermeremo su due adattamenti emblematici, ovvero Hamlet, prince du Québec (1968) e Hamlet-le-Malécite (2004).
Nel secondo capitolo, invece, proporremo una traduzione con testo a fronte di alcuni atti dei testi analizzati in precedenza.
Infine, nel terzo capitolo intendiamo dimostrare l’importanza, o meglio, la necessità di un progetto traduttivo consapevole – sebbene imperfetto. A questo proposito, presenteremo un commento delle nostre traduzioni nel quale, attraverso un approccio descrittivo, metteremo l'accento sul processo anziché sul prodotto finale, al fine d’illustrare le problematiche poste dai due adattamenti e le motivazioni delle scelte compiute.