Fenomenologia dell'istituzione buddhista e dell'animismo sciamanico nell'Oriente mongolo

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dc.contributor.advisor Burgio, Eugenio it_IT
dc.contributor.author Odorisio, Giandomenico <1999> it_IT
dc.date.accessioned 2023-09-25 it_IT
dc.date.accessioned 2024-02-21T12:17:47Z
dc.date.available 2024-02-21T12:17:47Z
dc.date.issued 2023-10-27 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/25475
dc.description.abstract L’osservazione e l’introiezione di un’alterità culturale determinano precise modalità percettive (e narrative) tra loro compresenti. Se da un lato l’analogia permette all’osservatore la riconduzione della diversità all’orizzonte intellettuale del noto, dall’altro la presa di distanza dal dato osservato altro non è che la riaffermazione della propria identità. Lo straniamento è motivato da molteplici fattori, uno dei quali è la religione: i francescani, veri e propri mediatori culturali fra l’Occidente cristiano e l’Oriente mongolo, viaggiarono in Asia a partire dagli anni Quaranta del Duecento, in un’epoca in cui la conoscenza del continente asiatico – tutt’altro che empirica – era ancora fortemente legata al mito dell’Oriente fantastico sulla scorta della letteratura didattica e geografica degli autori latini. I frati entrarono in relazione con l’alterità religiosa sciamanica e buddhista e, nel tentativo di comprenderla e farla comprendere, la documentarono nei loro scritti: alcuni aspetti (come il sentimento di generale ostilità verso gli orientali e la descrizione più o meno approfondita di usi e costumi) si riscontrano in tutte le opere, mentre altri dipendono dalle differenti motivazioni (quali le legazìe papali, i mandati imperiali, la semplice curiosità personale) che sottostanno all’esperienza stessa del viaggio e dai generi letterari di riferimento (itinerarium, historia, trattato). La controparte laica dell’esperienza francescana risiede nel viaggio in Oriente di Marco Polo, cristiano al pari dei frati ma mosso da ragioni di carattere mercantile e non teologico-missionarie: in questo caso, l’orizzonte di pertinenza è comunque interno alla Christianitas e perciò determina delle analogie – oltre che delle sostanziali differenze – con i resoconti francescani. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Giandomenico Odorisio, 2023 it_IT
dc.title Fenomenologia dell'istituzione buddhista e dell'animismo sciamanico nell'Oriente mongolo it_IT
dc.title.alternative Fenomenologia dell'istituzione buddhista e dell'animismo sciamanico nell'Oriente mongolo it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Filologia e letteratura italiana it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Studi Umanistici it_IT
dc.description.academicyear LM_2022/2023_sessione-autunnale it_IT
dc.rights.accessrights openAccess it_IT
dc.thesis.matricno 874468 it_IT
dc.subject.miur L-FIL-LET/09 FILOLOGIA E LINGUISTICA ROMANZA it_IT
dc.description.note L’osservazione e l’introiezione di un’alterità culturale determinano precise modalità percettive (e narrative) tra loro compresenti. Se da un lato l’analogia permette all’osservatore la riconduzione della diversità all’orizzonte intellettuale del noto, dall’altro la presa di distanza dal dato osservato altro non è che la riaffermazione della propria identità. Lo straniamento è motivato da molteplici fattori, uno dei quali è la religione: i francescani, veri e propri mediatori culturali fra l’Occidente cristiano e l’Oriente mongolo, viaggiarono in Asia a partire dagli anni Quaranta del Duecento, in un’epoca in cui la conoscenza del continente asiatico – tutt’altro che empirica – era ancora fortemente legata al mito dell’Oriente fantastico sulla scorta della letteratura didattica e geografica degli autori latini. I frati entrarono in relazione con l’alterità religiosa sciamanica e buddhista e, nel tentativo di comprenderla e farla comprendere, la documentarono nei loro scritti: alcuni aspetti (come il sentimento di generale ostilità verso gli orientali e la descrizione più o meno approfondita di usi e costumi) si riscontrano in tutte le opere, mentre altri dipendono dalle differenti motivazioni (quali le legazìe papali, i mandati imperiali, la semplice curiosità personale) che sottostanno all’esperienza stessa del viaggio e dai generi letterari di riferimento (itinerarium, historia, trattato). La controparte laica dell’esperienza francescana risiede nel viaggio in Oriente di Marco Polo, cristiano al pari dei frati ma mosso da ragioni di carattere mercantile e non teologico-missionarie: in questo caso, l’orizzonte di pertinenza è comunque interno alla Christianitas e perciò determina delle analogie – oltre che delle sostanziali differenze – con i resoconti francescani. ​ it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend it_IT
dc.provenance.upload Giandomenico Odorisio (874468@stud.unive.it), 2023-09-25 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Eugenio Burgio (burgio@unive.it), 2023-10-16 it_IT


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