Abstract:
Le imprese familiari rappresentano la più diffusa forma di organizzazione imprenditoriale nel mondo, con caratteristiche distintive diverse per ogni paese. In Italia, queste costituiscono circa l'85% delle società esistenti, motivo per cui rappresentano un importante pool di società nei quali i fondi di private equity possono investire nel contesto nazionale. Il private equity (PE) consiste nell'investimento, da parte di soggetti autorizzati, in società private per incrementarne il valore, fornendo capitale e competenze, con l'obiettivo di ottenere un ritorno al momento del disinvestimento dalla società. Il settore del private equity è emerso alla fine degli anni '80 negli Stati Uniti e si è evoluto nel tempo svolgendo un ruolo sempre più centrale nel panorama finanziario globale, ottenendo una crescente attenzione da parte di investitori, policy makers e studiosi. Anche in Italia il settore si è sviluppato fortemente nell'ultimo quinquennio, tuttavia, la ricerca sul PE nel contesto nazionale è ancora limitata, in particolare in riferimento al loro investimento nelle società a conduzione familiare. Questo studio si concentrerà quindi sull'analisi di un aspetto centrale nei meccanismi di creazione di valore per i fondi di PE, con un focus specifico sulle imprese familiari italiane. Partendo dall'analisi dell'evoluzione della struttura del capitale e dell'impiego della leva finanziaria a seguito dell'ingresso di un PE nell'azionariato, analizzerà le implicazioni che queste variazioni hanno su fattori quali il pagamento delle imposte sul reddito delle società (tax benefit), il costo del capitale e i rischi di sofferenza finanziaria.