Abstract:
Il lavoro offre una panoramica sulle pratiche alimentari nei centri di accoglienza per richiedenti asilo e detentori di protezione internazionale a Padova, con attenzione particolare all'esperienza sul campo dell'autrice. Si esplora il modo in cui le persone accolte da Ass. Popoli Insieme, pur sorvegliate da dispositivi che regolamentano la loro quotidianità, non sono semplici destinatari passivi di derrate alimentari, ma dimostrano notevole agency nel cercare ingredienti presso negozi etnici, apportare sostituzioni creative, condividere ricette. Le pratiche alimentari, oltre ad aiutare il mantenimento di usi del paese di origine, diventano atto di rinegoziazione dell’identità in un ambiente spesso estraneo.
Chi migra porta con sé profonde e radicate credenze circa le proprietà curative e nutritive dei cibi. Queste continuano a influenzare le scelte alimentari anche nel territorio di arrivo, contribuendo a preservare il senso di appartenenza anche in contesto di transizione.
Parallelamente, tramite le pratiche alimentari emerge un processo dinamico di ibridazione culturale. Cercando di portare nel territorio elementi del paese di origine, richiedenti e detentori di protezione internazionale creano un microcosmo culinario nuovo, in cui routine, ruoli di genere, ingredienti e modi d’uso cambiano continuamente.
Le pratiche alimentari nel contesto di accoglienza di migranti danno quindi vita a nuove espressioni che riflettono lo stato di flusso vissuto dai loro attori principali.