Abstract:
Questa tesi presenta uno studio sugli atteggiamenti linguistici degli studenti sardi verso sardo e italiano, in cui si è adottata una concezione mentalista della nozione di attitude. L’indagine, che ha coinvolto 303 studenti di diverse età, è stata condotta tramite un metodo diretto, il questionario, ed un metodo indiretto per la prima volta impiegato in Sardegna, la Matched-Guise Technique (MGT). Da un punto di vista teorico e metodologico, l’approccio integrato che combina più metodi si è rivelato proficuo, poiché capace di osservare il fenomeno degli atteggiamenti linguistici da prospettive diverse. Nella MGT gli studenti hanno dato valutazioni più favorevoli alle voci sarde in termini di affettività e piacevolezza sociale (solidarity), mentre hanno fornito giudizi moderatamente positivi in termini di prestigio socio-economico e culturale (status) alle voci in entrambe le lingue, senza differenza significativa tra esse. Tali risultati indicano un declino degli stereotipi negativi tradizionalmente attribuiti ai parlanti di sardo, in linea con quanto auspicato dalle politiche linguistiche istituzionali. Nei metodi diretti, per via del social desirability bias, entrambe le lingue hanno ricevuto nel complesso valutazioni particolarmente positive. Tuttavia, mentre all’italiano è stato accordato un forte valore strumentale, il sardo è stato ritenuto poco utile in tal senso. Questa percezione, pur derivando da una presa d’atto della realtà sociolinguistica, inibisce l’uso del sardo in contesti sia pubblici che privati. Il terreno sembra però fertile per misure in grado di tramutare l’orientamento complessivamente favorevole verso la lingua minoritaria in pratiche linguistiche, ad esempio in ambito scolastico.