Abstract:
Questa tesi intende estendere il concetto di organizzazione con un approccio post-antropocentrico. Adottando una metodologia etnografica multispecie, indaga le complesse relazioni che permettono agli esseri umani di organizzarsi con le piante, mappando i rispettivi modelli comportamentali in due differenti contesti. Il primo articolo analizza lo sviluppo delle infrastrutture indigene dei ponti di radici viventi in Meghalaya, India. Introduce un modello di ‘stigmergia estesa’ in cui esseri umani e altri agenti viventi percepiscono e rappresentano il mondo in modi diversi e hanno possibilità di azione radicalmente diverse. Tuttavia, possono coordinarsi perché condividono lo stesso ambiente fisico che possono modificare—le stesse modifiche permettono loro di coordinarsi. Il secondo articolo esplora i ruoli della cura e dell’‘attribuire senso’ nella viticoltura dell'Italia nord-orientale. Mostra come la mimesi consenta all'uomo di ‘attribuire senso’ alla vite e di organizzarsi con essa. Il terzo articolo propone un'estensione critica del concetto di organizzazione à la Karl Weick da una prospettiva antropocentrica a una multispecie. Sviluppa un quadro concettuale basato su nozioni derivanti dalla biologia e dalla psicologia ecologica, confrontando e contrapponendo i processi di organizzazione che caratterizzano i ponti di radici viventi e la viticoltura.