Abstract:
Il processo che condusse all’autonomia di Venezia da Bisanzio non comportò il venir meno dei legami fra le due città, le cui relazioni continuarono ad essere forti ancora per secoli.
Non è possibile indicare con precisione quando Venezia divenne indipendente; innanzitutto, perché l’acquisizione di questo nuovo status avvenne senza scosse violente tali da segnare una svolta epocale, in secondo luogo, perché Venezia continuò ad orbitare ancora per secoli intorno ad un sistema di valori tipicamente bizantino, tanto che si può parlare di un “bizantinismo veneziano”, fenomeno articolato che investe sì la dimensione politica, ma soprattutto quella culturale.
L’impero di Bisanzio continuò a mantenere un rapporto politico e commerciale privilegiato con la città lagunare e a rappresentare per essa un modello di vita. Infatti, Costantinopoli continuò ad essere considerata, vuoi per convinzione vuoi per convenienza, un importante referente politico. Tali aspetti del fenomeno indicato poco sopra come “bizantinismo veneziano” furono avvertiti con una relativa continuità fino al XII secolo. Da questo momento in poi, se Bisanzio smetterà di costituire il punto di riferimento politico per Venezia, non si esaurirà, invece, il suo forte ed inconfondibile influsso culturale sulla città; esso si farà sentire per tutto il corso del Duecento, manifestandosi in un assai vivace movimento di idee, persone, opere d’arte. Di tale temperie, massima manifestazione e fucina sarà la platea marciana. Venezia vuole, infatti, trasferire simbolicamente il segno della sua potenza e nel nuovo, grandioso quartiere messo in opera per dare lustro a San Marco emergerà, un bizantinismo artistico d’ impronta deliberatamente imperiale.