Abstract:
Una foglia, uno scoglio e una torre: in una continua contrapposizione tra rigore e dolcezza, fissità e movimento, realtà e finzione, Poliziano delinea la visione dell’amore come gioco di consistenze e di tensioni. Partendo da queste chiavi di lettura, il lavoro cerca di ripercorrere le tre tappe del percorso ascensionale di Giuliano de’ Medici tratteggiato nelle Stanze: il centauro che incontra la dolcezza. Al fine di giustificare le scelte dell’autore, questo studio si presenta nella veste di commento e di confronto, facendo appello anche all’arte (Pallade e il Centauro di Botticelli) e alla memoria classica (Cupidus cruciatus di Ausonio). In parte, vuole anche adombrare il sereno idillio dell’opera, considerando quel senso di pudore e sterilità che emerge in alcuni passaggi del testo.