Abstract:
L'elaborato volge ad analizzare come le traduzioni in lingua castigliana per il Commissario Montalbano siano in grado di preservare l'originalità della scrittura di Camilleri e difendere, in questo modo, la cultura della regione siciliana che l'autore lascia emergere nella sua narrativa. A questo proposito saranno comparate due traduzioni del ciclo di Montalbano al fine di individuare le diverse tecniche di traduzione adottate da Maria Antonia Menini Pagès per quanto riguarda "La paciencia de la arana" e da Carlos Mayor Ortega per "Una voz en la noche". Emergeranno, così, le diverse difficoltà riscontrate nel tradurre non sono una lingua, ma una cultura.