Abstract:
La tesi si propone di indagare le modalità dell’abitare nella campagna della contea di Monaghan, nella Repubblica d’Irlanda. A partire dall’analisi degli ambienti domestici di una famiglia irlandese si potrà comprendere, attraverso le prospettive teoriche dell’antropologia dello spazio, come l’abitare vada oltre le strutture fisiche dell’edificio abitativo e si costituisca di una pratica sempre in divenire. Si vedranno gli spazi casalinghi sotto due aspetti principali: da una parte, si osserverà come vengono esperiti dal soggetto attraverso pratiche domestiche e movimenti corporei ed emotivi, grazie ai contributi dell’antropologia del corpo e delle sensazioni, dall’altra se ne osserverà la funzione di mediazione delle relazioni sociali fra i famigliari e con l’esterno. Allo stesso modo, gli oggetti che riempiono il panorama domestico saranno osservati come espressione dell’individualità dei possessori, ma anche come tramite attraverso cui la casa stessa incorpora l’esterno. Specificatamente, la casa emergerà attraverso la prospettiva femminile della donna che la abita e la gestisce. Questo permetterà di vederla come una costruzione che amplifica il sé, ma il cui significato sociale, emotivo e simbolico non si esaurisce all’interno del suo perimetro. L’abitare sarà così osservato nel suo sconfinare gli spazi domestici: permeando i confini fra dentro e fuori, anche gli spazi esterni verranno assimilati a un paesaggio dell’abitare secondo criteri affettivi e simbolici.
