Abstract:
„Die Akten des Vogelsangs“ è un romanzo del 1896 scritto da Wilhelm Raabe, eminente autore del tardo realismo tedesco. Il libro racconta la storia di due amici: Karl Krumhardt, burocrate irreprensibile e depositario dei valori della generazione precedente, e Velten Andres, un visionario in eterna lotta con un sistema borghese a cui non si è mai conformato. L’opera si apre con una lettera che informa Karl della morte di Velten, evento che lo riporta con la mente all’idilliaco sobborgo del Vogelsang, ove i due avevano trascorso la loro infanzia. La narrazione s’intende come una raccolta di atti che Karl redige in memoria dell’amico per fare i conti con la propria esistenza e per gettare luce sull’ombrosa esistenza dell’amico.
La presente tesi propone la traduzione inedita della prima metà del romanzo, preceduta da una prefazione. Vengono delineati i profili dei personaggi principali dell’opera, con particolare attenzione al confronto tra Karl e Velten, il tema del filisteismo e del complesso tematico dell’eredità. La domanda che apre questa tesi racchiude la quintessenza dell’opera: la smarginatura che Karl percepisce nel suo profondo, intesa nel senso attribuitole da Elena Ferrante, la spaccatura fra il suo dovere di uomo integrato e il fascino dell’amico non convenzionale, non è che la conferma metaletteraria dell’esaurirsi di un’era, di cui Karl è figlio ed epigono.