Abstract:
È risaputo che la ricerca sulla traduzione di testi legati al cibo sia carente e incompleta. La ricerca sulla traduzione di testi relativi alla pasticceria e ai dolci risulta essere un campo ancora meno esplorato. Quando si scrive e si traduce un libro di pasticceria è necessario tenere conto del fatto che si tratta di un ambito estremamente tecnico e, allo stesso tempo, culturalmente variegato. Lo chef e autore italiano Damiano Carrara ha dovuto tenere conto di tutto questo quando ha scritto i suoi libri, in particolare "A taste of Italy" (Sterling Epicure, 2017), scritto per il lettore americano, e "Un po' più dolce" (Cairo, 2020), scritto per il lettore italiano, poiché si rivolgevano a due culture e modi diversi di approcciarsi alla pasticceria. In questa ricerca, a una sezione introduttiva seguono la traduzione dall'inglese all'italiano della sezione dedicata ai dolci del libro di Carrara "A taste of Italy" e un'analisi comparativa dei suoi libri di cucina in inglese e in italiano. In questo caso specifico, produrre e tradurre un testo sono processi che si intrecciano, così come, di conseguenza, le tecniche proprie di entrambi i compiti. Attraverso questa ricerca, che si basa sull'esperienza di Carrara, mi propongo di scoprire tali tecniche, di esplorare le differenze tra l'approccio americano e quello italiano alla pasticceria e di dimostrare quanto sia degno di indagine il campo della traduzione legata alla pasticceria. In fondo, l'arte della pasticceria e l'arte della traduzione sono molto simili: entrambe richiedono pazienza, competenza, accuratezza e un pizzico di sale.