Abstract:
Il grande sviluppo economico, sociale e tecnologico di epoca Song (960-1279) portò ad uno sfruttamento delle risorse ambientali dell’epoca, in particolare di acque e foreste, con conseguenti trasformazioni del paesaggio. I pittori dell’epoca, tuttavia, raffigurarono una natura armoniosa nella pittura di paesaggio shanshui山水, genere pittorico che raggiunse il proprio apice in questo periodo.
La contraddizione fra sfruttamento ambientale e raffigurazione idealizzata della natura è attualmente oggetto di dibattito fra gli studiosi: quello che è evidente, a prescindere dalla dubbia consapevolezza ambientale degli artisti dell’epoca, è la presenza nella pittura di paesaggio di valori di natura etico-morale dalle origini molto profonde, radicate nell’immaginario tradizionale e nel pensiero taoista e confuciano. Queste filosofie attribuirono alla natura qualità e virtù umane a cui l’uomo poteva aspirare per migliorare sé stesso. Oggi, con l’aggravarsi della questione ambientale, gli artisti esprimono la necessità di recuperare la perduta armonia con la natura e, ispirandosi alla pittura antica, in particolare a quella di epoca Song, inducono lo spettatore a ripensare l’interazione
fra uomo e ambiente. Nonostante l’estetica della pittura di paesaggio sia cambiata, i valori legati alla sfera etica e morale presenti nella pittura di paesaggio sembrano essere rimasti.