Metodologie queer per la valorizzazione del patrimonio culturale: una storia ai margini che funge da motore per il cambiamento delle pratiche museali ed espositive.

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dc.contributor.advisor Baldacci, Cristina it_IT
dc.contributor.author Vettor, Ilaria <1996> it_IT
dc.date.accessioned 2023-06-19 it_IT
dc.date.accessioned 2023-11-08T14:55:10Z
dc.date.issued 2023-07-12 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/23827
dc.description.abstract Sostantivo, aggettivo e – soprattutto – verbo, il termine inglese queer (in italiano strano, bizzarro) rappresenta un movimento sociale, politico e culturale in continua evoluzione che fatica a piegarsi alla definizione. Performativo e provocatorio, il movimento mette luce sulle relazioni di potere che si nascondono dietro l’idea di ‘normatività’ quando si parla di genere, sesso e sessualità. Pensando al queer come a uno strumento, però, questa tesi propone il suo utilizzo all’interno delle pratiche culturali, illustrando alcuni esempi – usando un termine della curatrice e storica dell’arte Maura Reilly – di ‘attivismo curatoriale’. Attraverso il potere destabilizzante del queer, è possibile mettere in discussione processi espositivi e modalità di fare cultura universalmente riconosciute; selezione delle collezioni, sistemi di catalogazione, allestimenti e servizi educativi sono solo alcuni degli ambiti di responsabilità politica che coinvolgono musei e istituzioni culturali e per i quali è necessario pensare ad un approccio transdisciplinare e nuovi vocabolari di riferimento: ha ancora senso parlare di inclusività all’interno dei musei? E se così fosse, che tipo di esclusione implicherebbe questa presa di posizione? Proveremo, in conclusione, a decostruire le barriere eteronormative, immaginando il museo come uno spazio scomodo per tanti e sicuro per chi, finora, ha rappresentato la minoranza. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Ilaria Vettor, 2023 it_IT
dc.title Metodologie queer per la valorizzazione del patrimonio culturale: una storia ai margini che funge da motore per il cambiamento delle pratiche museali ed espositive. it_IT
dc.title.alternative Metodologie queer per la valorizzazione del patrimonio culturale: verso nuove pratiche museali-espositive it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Storia delle arti e conservazione dei beni artistici it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Filosofia e Beni Culturali it_IT
dc.description.academicyear 2022/2023_sessione estiva_10-luglio-23 it_IT
dc.rights.accessrights closedAccess it_IT
dc.thesis.matricno 857646 it_IT
dc.subject.miur L-ART/03 STORIA DELL'ARTE CONTEMPORANEA it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend 10000-01-01
dc.provenance.upload Ilaria Vettor (857646@stud.unive.it), 2023-06-19 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck None it_IT


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