L’immagine antropologica di Venezia nel Grand Tour, nel passaggio dalla fotografia al cinema.

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dc.contributor.advisor Bonifacio, Valentina it_IT
dc.contributor.author Costantini, Riccardo <1978> it_IT
dc.date.accessioned 2022-05-17 it_IT
dc.date.accessioned 2023-11-08T14:52:58Z
dc.date.issued 2022-06-14 it_IT
dc.identifier.uri http://hdl.handle.net/10579/23741
dc.description.abstract Venezia è stata – insieme a Roma – una delle due capitali del Grand Tour. Intellettuali di origine soprattutto centro e nord europea hanno raccontato, con sguardo colto, borghese e romantico, in immagini e parole per un lungo periodo di tempo la loro visione, necessariamente interpretativa, del nostro Paese e delle sue culture. L’irruzione della fotografia, con le attività artigianali ma commerciali di studi come quello di Naya e Ponti a Venezia, a partire dalla metà dell’800 ha introdotto nel racconto dell’Italia – facentesi "una" in quella stagione - un elemento nuovo, apparentemente neutro e freddamente oggettivo. A resistere al nuovo sguardo sul reale, l’essere umano, che appare nelle foto come “ombra trascinantesi”, elemento vitale non facilmente “imbrigliabile” nelle lunghe esposizioni dei pionieri della fotografia. Il cinema, con i fratelli Lumière e gli altri pionieri coevi, cattura la realtà in movimento, e trasforma rapidamente lo sguardo fattosi cartolina in una squarcio nella tela che fa riapparire l’uomo, con la sua multiforme socialità, vivo, come protagonista in azione. Lo sguardo – inteso in senso ampio, come racconto letterario, pittorico, fotografico - del Grand Tour, impostato per secoli in forme codificate, si rompe in nome di una nuova oggettività: seppur ammantata dal tentativo “resistente” e codificato di mostrare basandosi su logiche turistiche e tradizionali, l’immagine manifesta la sua crisi. Appare, definitivo e ineluttabile, il racconto articolato e denso dell’essere umano, di una multiforme società veneziana, specchio dell’Italia dell’epoca, che solo certo vedutismo aveva saputo mostrare, seppur sempre nella forma dell’interpretazione pittorica. Da Venezia, l’Italia si libera dello sguardo colono e turistico dell’intellettuale del Grand Tour. it_IT
dc.language.iso it it_IT
dc.publisher Università Ca' Foscari Venezia it_IT
dc.rights © Riccardo Costantini, 2022 it_IT
dc.title L’immagine antropologica di Venezia nel Grand Tour, nel passaggio dalla fotografia al cinema. it_IT
dc.title.alternative L’immagine antropologica di Venezia nel Grand Tour, nel passaggio dalla fotografia al cinema it_IT
dc.type Master's Degree Thesis it_IT
dc.degree.name Antropologia culturale, etnologia, etnolinguistica it_IT
dc.degree.level Laurea magistrale it_IT
dc.degree.grantor Dipartimento di Studi Umanistici it_IT
dc.description.academicyear straordinaria bis 2022_01-06-2022 it_IT
dc.rights.accessrights closedAccess it_IT
dc.thesis.matricno 877649 it_IT
dc.subject.miur M-DEA/01 DISCIPLINE DEMOETNOANTROPOLOGICHE it_IT
dc.description.note it_IT
dc.degree.discipline it_IT
dc.contributor.co-advisor it_IT
dc.date.embargoend 10000-01-01
dc.provenance.upload Riccardo Costantini (877649@stud.unive.it), 2022-05-17 it_IT
dc.provenance.plagiarycheck Valentina Bonifacio (valentina.bonifacio@unive.it), 2022-06-01 it_IT


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