Abstract:
Oggetto della ricerca è la profilazione algoritmica nel contesto della c.d. “big data revolution”. Più in particolare, il fenomeno è indagato da una prospettiva civilistica, assumendo come “lente” di analisi il principio di autonomia contrattuale. Il primo capitolo, dopo una ricognizione sul significato, il fondamento e i limiti del principio in parola, è dedicato alla ricostruzione del “fenomeno profilazione” nella sua realtà empirica e all’analisi critica del sistema normativo costruito dal Reg. UE n. 2016/679 (GDPR). Rilevato che la profilazione deve considerarsi una pratica senza dubbio lecita e rientrante nell’alveo di tutela della libertà d’impresa, il secondo capitolo è teso dimostrare, attraverso emblematiche esemplificazioni, come la profilazione algoritmica, incanalando l’interessato all’interno di un mercato individualizzato e fatto di personalizzate e discriminatorie offerte, possa pregiudicare la sua autonomia contrattuale, intesa come “capacità di compiere una scelta propriamente libera e consapevole”. Il terzo ed ultimo capitolo si concentra infine, cercando di offrirne delle prospettive di soluzione, sui fondamentali “nodi problematici” emersi con ricorrenza nel corso dello studio: la questione della fattuale ineffettività del consenso che presta l’interessato dal trattamento di profilazione e il tema della tecnologica “inspiegabilità” dei processi algoritmici di elaborazione dati che conducono alla costruzione dei profili.