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Il presente studio esamina, da un punto di vista storico-religioso, le evidenze del culto dedicato al dio Oxus, che prende il nome dall’omonimo fiume che attraversa Battriana e Sogdiana, corrispondente al moderno Amu Darya. L’indagine analizza le evidenze disponibili rispetto al culto del dio Oxus in tutte le forme esistenti, che sono di varia natura, numismatica, epigrafica, storiografica, archeologica, attestate in un arco cronologico assai ampio, che va dal periodo achemenide all’epoca moderna, in un contesto geografico vasto, dall’Ircania, alla Corasmia, alla Battriana e alla Sogdiana, fino al confine indiano.
In seguito all’analisi della geografia fluviale dell’Oxus, sono esaminate le evidenze cultuali: gli antroponimi teoforici legati all’Oxus; le monete di Waxšuvara e il sigillo che fanno parte del Tesoro dell’Oxus; il tempio dell’Oxus di Takht-i Sangin e le iscrizioni votive in lingua greca dedicate all’Oxus; il tempio à redans di Ai Khanum e i bronzi seleucidi con toro androprosopo; la moneta del re kušāna Huviška, il sigillo battriano, i documenti in lingua battriana che menzionano il dio Oxus; la cronaca cinese, la descrizione di Al-Bīrūnī e le testimonianze del folclore tagico moderno e contemporaneo.
Infine, il dio Oxus è messo a confronto con altre divinità fluviali, diffuse in contesto centro-asiatico, del mondo greco, i.e. Acheloo, e del pantheon zoroastriano, la dea Arəduuī Sūrā Anāhitā, al fine di ricostruire la fisionomia e l’evoluzione del culto del dio Oxus. |
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