Abstract:
Questa tesi intende gettare maggiormente luce su Guy de La Brosse, medico e consigliere di Luigi XIII, botanico e chimico paracelsiano, vissuto a Parigi nella seconda metà del 1600. Conosciuto principalmente per essere stato l’ideatore e il fondatore del Jardin du Roy (oggi Jardin des Plantes), la dimensione filosofica del lavoro di Guy de La Brosse è stata meno trattata e investigata. La Brosse riteneva che i medici dovessero occuparsi della dimensione pratica dell’attività medica e non demandarla ai farmacisti come facevano i dottori della Sorbona. In particolare il medico dovrebbe conoscere le piante e le loro virtù e le tecniche che rendono possibile il loro utilizzo a scopo terapeutico. Per questo propone al re e ottiene dalla corte di poter edificare un vero e proprio centro di ricerche dedicato alla coltivazione, allo studio e alla lavorazione delle piante attraverso la nuova chimica promossa dai discepoli di Paracelso ma anche alle lezioni di chimica e anatomia, rivolte a tutta la popolazione e tenute in francese.
Questo contributo approfondisce le idee alla base di tali progetti, contenute nell’opera labrossiana De la nature, vertu et utilite des plantes, mettendole in relazione con le probabili fonti e mostrando l’originalità per quanto riguarda la botanica e lo slancio verso un tipo di conoscenza eminentemente pratico nel campo della chimica medica.