Abstract:
La comprensione è un processo psicologico complesso che coinvolge diverse componenti ma nello specifico quest’elaborato porrà l’attenzione sulle abilità di comprensione orale.
O'Malley et al. (1989) definiscono la comprensione orale come un processo attivo in cui l’ascoltatore apprende la semantica utilizzando come strategie per adempiere al compito conoscenze pregresse e informazioni contestuali.
In caso di sviluppo atipico, abilità linguistiche come la comprensione, possono essere compromesse o possono svilupparsi in maniera più lenta. Attraverso studi come quello di Bertone et al. (2011) è stato evidenziato quanto sia importante il contributo della lingua dei segni italiana (LIS) in soggetti sordi e udenti in compiti di comprensione orale.
Il presente elaborato presenta una rassegna di studi che dimostrano l’uso della lingua dei segni come alternativa efficace nelle abilità comunicative in un soggetto con disprassia (Bolognini, E. e Giotto, M. 2016) (Giotto, M. 2016 e 2019) e in soggetti sordi (Bertone et al. 2011).
Si presenteranno, inoltre, i dati di test condotti su una ragazza udente di 14 anni affetta da disprassia verbale con deficit intellettivi associati. Il soggetto viene esposto alla LIS a 5 anni e da analisi effettuate all’età di 7 anni si riscontra l’uso di strategie di semplificazione delle componenti manuali.
Dopo aver valutato la competenza lessicale è stato somministrato il test per la valutazione morfo-sintattica, il TCGB. La somministrazione del TCGB avverrà in due diverse modalità: prima utilizzando esclusivamente l’italiano e successivamente utilizzando esclusivamente la LIS.