Abstract:
Il presente elaborato nasce dall’esigenza di voler dimostrare come la tragedia ellenica possa ancora suscitare interesse nello spettatore contemporaneo. Non si parla di un genere antico ma di storie, che si intrecciano e rivivono sulla scena più attuali che mai. Apollineo e Dionisiaco, due spiriti contrastanti collidono e si mescolano per dare vita alla tragedia. La ritualità da cui nasce il teatro, la sacralità dei gesti e il linguaggio non verbale diventano la base di partenza delle rappresentazioni tragiche.
Oggi sono pochi i teatri che riescono a riprodurre in modo autentico e incontaminato le storie delle più importanti tragedie e commedie antiche perché il luogo, lo spazio teatrale, diventa elemento imprescindibile alla fruizione dell’opera. Il teatro all’aperto di Siracusa con la cavea e la sua progettazione perfetta, anche dal punto di vista acustico, permette ancora oggi di rivivere quelle sensazioni e quel coinvolgimento emotivo tipico delle rappresentazioni elleniche. Il locus teatrale diventa parte dell’opera, il panorama, il cielo, il sole, entrano in perfetta dipendenza armonica con la finzione tragica dando vita al completamento lirico e ricreando in questo modo la sfera dell’apollineo.
Siracusa, unica nel suo genere, è riuscita a preservare questo monumento dal valore inestimabile nonostante le vicissitudini storiche.
La seconda parte di questo studio si focalizzerà infatti, sull’ Istituto Nazionale del Dramma Antico che nasce per volontà del Conte Mario Tommaso Gargallo, nobile siracusano, il quale nel 1913 costituisce un Comitato Esecutivo con lo scopo di riportare il teatro antico di Siracusa alla sua funzione originale, poiché per anni vigeva una situazione di deplorevole abbandono e di manomissione causata dai mulini costruiti all’interno dello spazio teatrale per combattere una forte crisi economica.
Vedremo come la fondazione INDA sia riuscita a ripristinare il valore inestimabile di questo luogo, dando voce a tutte le storie degli eroi e delle eroine tragiche dei più grandi tragediografi e commediografi quali Eschilo, Sofocle, Euripide e Aristofane realizzando ogni anno, da maggio a luglio, un ciclo di spettacoli classici.
Per partecipare in maniera attiva al processo di crescita e sviluppo del Paese in cui viviamo, la Fondazione ha infatti posto alla base della sua strategia l’investimento in cultura, diversificando il suo portafoglio e realizzando un’accurata attività editoriale, una scuola teatrale per la formazione attoriale e un Festival internazionale dei Giovani presso il teatro di Akrai.
L’ultima parte dell’elaborato si baserà invece sull’analisi economica - patrimoniale della Fondazione Inda, esamineremo le principali fonti di finanziamento e di costo e confronteremo i bilanci del triennio 2019 – 2020 -2021 ponendo particolare attenzione agli ultimi anni e dunque alla situazione pandemica che inevitabilmente ha intaccato il normale svolgimento delle rappresentazioni e della fruizione teatrale.
L’ultimo capitolo sarà invece dedicato ad una indagine demoscopica sul tipo di pubblico che partecipa alle rappresentazioni teatrali, grazie ad interviste dirette e alla realizzazione di un questionario sarà possibile capire il target di persone e dunque il segmento a cui la fondazione vuole rivolgersi. Verranno proposte soluzioni strategiche e possibili azioni di intervento.
In conclusione saranno esposte delle considerazioni personali legate non solo al teatro classico e alla sua intramontabile contemporaneità ma anche in merito all’analisi economica e all’indagine condotta.