Abstract:
L’elaborato ha l’obiettivo di delineare i punti salienti di evoluzione dei materiali impiegati nella Trash Art. I rifiuti infatti da nuovo mezzo espressivo del XX° secolo sono diventati uno degli strumenti di critica e recentemente costituiscono l’elemento di denuncia del cambiamento climatico, dell’ accumulo di rifiuti e della plastica. Nel primo capitolo viene presentata un’introduzione su che cosa sono i rifiuti e la loro onnipresenza. Segue un breve excursus del trash in estetica e di come si arrivi a trattare di trash art. Nel secondo capitolo si ha una carrellata storica della trash art e di come siano cambiati i materiali di scarto durante il Novecento: dai precursori del trash alla junk art. Il terzo capitolo si concentra sull’ Eco-arte, l’ “eco-artivismo” e uno dei materiali più amati e demonizzati della nostra contemporaneità: la plastica. Per farlo è stata fatta una selezione degli eco-artisti, presentando il loro lavoro. Un paragrafo è stato dedicato alla trattazione in ordine cronologico delle più importanti mostre realizzate. All’interno dell’ultimo paragrafo, infine viene analizzato un esempio di eco-artista e il suo progetto: Maria Cristina Finucci con The Garbage Patch State. È stato realizzato l’approfondimento su Finucci poiché grazie alla sua posizione di artista è riuscita a toccare l’argomento, che scienziati e studiosi sollevavano da tempo, senza creare esclusivamente allarmismo nel pubblico ma una forte riflessione.