Abstract:
In questo lavoro farò dialogare alcune delle opere di Kanai Mieko, nata nel 1947, e Itō Hiromi, nata nel 1955, e le analizzerò in chiave eco-femminista, ovvero mettendo in evidenza il legame tra l’oppressione della natura e l’oppressione delle donne. A una prima analisi Kanai e Itō sono due scrittrici molto diverse, ma i punti di contatto tra loro esistono e non sono pochi. In primo luogo, è innegabile la vicinanza dei temi trattati e le metafore usate. Non è raro trovare in entrambe le autrici simbolismi espressi tramite il corpo e la manipolazione del corpo. In secondo luogo, entrambe si prestano ad una lettura eco-femminista per forte presenza di elementi connessi alla natura non-umana nelle loro opere. Infine, un terzo motivo per cui mettere in relazione Kanai e Itō è legato alla collocazione storica delle loro opere. In altre parole, tramite l’analisi delle due scrittrici si può ottenere una prospettiva di come le influenze eco-femministe si sono evolute dalle scrittrici degli anni ’60 e ’70, rappresentate in questo caso proprio da Kanai, fino ad arrivare agli anni di Itō. Di conseguenza, analizzare le opere delle due scrittrici permette di dare un quadro della rappresentazione del corpo e delle influenze eco-femministe in due momenti storici diversi e in due contesti diversi in Giappone.