Abstract:
Il presente elaborato prende in analisi le azioni di politica estera della Repubblica Popolare Cinese attuate nell’ultimo decennio in Europa, precisamente nell’area dei Balcani, tramite l’implementazione e lo sviluppo di due iniziative di politica estera, la Belt and Road Initiative (BRI) e il formato di cooperazione con i paesi dell’Europa centrale ed Orientale, in principio denominato “16 + 1” oppure China-CEEC.
In questo scritto vengono approfondite le conseguenze concrete dell’attuazione dei progetti della Belt and Road e degli accordi stipulati in sede del formato di cooperazione China-CEEC, assieme ad una conclusiva analisi della reazione dell’Unione Europea e delle politiche commerciali e di sicurezza che l’istituzione ha promulgato. Tramite l’analisi dei principi, delle linee guida e dei propositi delle due iniziative e un confronto di essi con l’esecuzione degli affari esteri cinesi nei Balcani, questa dissertazione si propone di esaminare le motivazioni della politica estera della leadership cinese e del Presidente Xi Jinping nei Balcani e nei confronti dell’Unione Europea.
Esperti e accademici identificano la natura delle intenzioni cinesi nei confronti dell’attuale sistema di global governance in due correnti: la prima di natura egemonica e totalizzante, talvolta definita vicina al neo-colonialismo o a moventi imperialisti, incompatibile con lo scenario internazionale commerciale odierno; la seconda fa riferimento ad una ricerca positivamente inclusiva volta al miglioramento del processo di globalizzazione commerciale e all’agevolazione dei processi di modernizzazione ed industrializzazione di paesi in via di sviluppo. In questo elaborato vengono messe a confronto le due correnti e dedotte delle valide conclusioni per dare ulteriormente luce agli odierni obiettivi di politica estera della Cina.