Abstract:
L'interesse che le aziende italiane hanno mostrato negli ultimi anni per il mercato giapponese può essere spiegato da diverse ragioni. Le ragioni per cui il Giappone appare ai produttori italiani come un mercato redditizio saranno esplorate come primo punto di questa tesi.
Considerando il gran numero di prodotti italiani a cui il consumatore giapponese è esposto ogni giorno, sembra che il processo di importazione del concetto del "Made in Italy" in Giappone sia ben riuscito. Ma quali sono le tecniche che sono state utilizzate per arrivare a questo punto di sviluppo? Le stesse del passato continuano ad essere queste quelle che vengono utilizzate ancora oggi?
Associazioni come la Camera di Commercio Italiana in Giappone operano come professionisti nel sostenere imprese desiderose di espandere la loro sfera di interesse sul mercato giapponese.
Marchi come Lamborghini, Gucci e Campari mostrano oggi una grande forza sul territorio giapponese, con i loro valori e i loro loghi ben distinti dalla concorrenza, e portati all'occhio del consumatore da diversi mezzi di comunicazione.
Questa tesi si propone di approfondire le modalità utilizzate dai produttori italiani per vendere i propri beni e servizi sul mercato giapponese e di verificare quali siano le più efficaci, valutando se siano ancora applicabili nel mercato giapponese, e se continueranno ad esserlo in futuro.
Verrà approfondito come si inserisce il lavoro della Camera di Commercio in questo processo e che tipo di supporto viene fornito da tale organizzazione alle grandi, medie e piccole aziende.
Considerando successi e insuccessi, questa tesi intende tracciare una silhouette dell'approccio più proficuo per entrare per la prima volta nel mercato giapponese.
In un panorama internazionale in continua evoluzione, e cercare la ricetta perfetta per il successo non è un obbiettivo realistico. Ma analizzare gli sforzi compiuti in passato per dare suggerimenti su ciò su cui vale la pena investire e su ciò che è meglio evitare è sicuramente significativo.