Abstract:
Il concetto di sostenibilità assume un ruolo chiave nell’economia mondiale a partire dal 1987 quando, il rapporto Brundtland, l’ha definita come «quello sviluppo che consente alla generazione presente di soddisfare i propri bisogni senza compromettere la possibilità delle generazioni future di soddisfare i propri». Non si tratta di un’utopia, bensì della costante ricerca di un equilibrio dinamico che permetta l’emergere di un sistema culturale e naturale resiliente. I numerosi contributi riguardo tale concetto sembrano convergere sull’identificazione di tre pilastri che compongono lo sviluppo sostenibile: la sostenibilità ambientale, la sostenibilità sociale e la sostenibilità economica. Tuttavia, negli ultimi anni si sta radicando una nuova dimensione che viene definita sostenibilità estetica.
L’elaborato tratterà della sostenibilità estetica focalizzandosi innanzitutto sul concetto di sostenibilità come strumento per risolvere i paradossi strategici che rappresentano una sfida ineluttabile per le imprese. Coerentemente con questa impostazione interdisciplinare, risulta necessaria una breve digressione sulla storia dell’estetica: dal greco “aisthesis” significa “sensazione”, si può quindi considerare come la disciplina che studia i dati sensibili della conoscenza. Infine, si tratterà del concetto di sostenibilità estetica, che si pone l’obiettivo di esprimere attraverso l’estetica il benessere di ogni individuo nei vari campi in cui esso opera. Il concetto di sostenibilità - protagonista indiscusso dei manifesti degli ultimi anni - rimane fine a sé stesso se non supportato da una formazione ed educazione costante della società, tramite un processo che unisca etica ed estetica.