Abstract:
Il voyeurismo nell’arte contemporanea punta ad interrogarsi sulla questione del voyeurismo e sulle ragioni che ne comportano l’esistenza. Partendo dall’etimologia della parola e dalle origini del fenomeno, l’elaborato mira a comprendere fino a dove gli artisti contemporanei sono disposti a spingersi per sbirciare nelle vite degli altri.
I temi dell’occhio e della finestra sono fondamentali per l’argomento e vengono introdotti fin da età remote, stando sia alle testimonianze bibliche, sia a quelle dell’antica civiltà classica. Anche la letteratura è ricca di casi di voyeurismo: ne sono esempio le opere di grandi maestri come Edgar Allan Poe, Francis Scott Fitzgerald, George Orwell e Gaston Leroux. I “guardoni” possono essere sia i personaggi rappresentati, sia gli autori stessi.
I diversi metodi d’azione e le cause dell’attività vengono indagati cercandone il movente: curiosità, interesse, ossessione. Artisti contemporanei come Edward Hopper e Gail Albert-Halaban utilizzano le finestre come filtro del proprio sguardo. Nobuyoshi Araki e Kohei Yoshiyuki fotografano gli attimi più intimi delle persone e i loro corpi in ambito più sessuale, mentre Vito Acconci e Sophie Calle performano per strada, inseguendo i passanti e facendo attenzione a non invadere gli spazi privati altrui.