Abstract:
Quello del “diario in versi” non è un genere ben definito; al contrario è difficile indicarne le coordinate con precisione, poiché si tratta di applicare a una raccolta poetica un’etichetta – quella di “diario” – solitamente attribuita alla prosa. Il presente lavoro di tesi si propone di esaminare, nell’ambito della poesia italiana del Novecento, diverse interpretazioni del "diario in versi”; in particolare verranno prese in considerazione le seguenti raccolte poetiche: “Il Porto Sepolto” e “Il Taccuino del Vecchio” di Giuseppe Ungaretti, “Diario d'Algeria” di Vittorio Sereni, “Serie Ospedaliera” e “Documento” di Amelia Rosselli, “Diario del '71 e del '72” e “Quaderno di quattro anni” di Eugenio Montale. Dopo un excursus sulla struttura e sui temi di ciascuna opera, con l’ausilio della bibliografia della critica si potranno evidenziare le varie modalità con cui i poeti combinano discorso lirico e movenze diaristiche. Si prenderanno in considerazione anche le informazioni sulla biografia dei poeti, sull'iter di elaborazione dei testi in esame e su eventuali varianti d’autore. Al termine di questa disamina si potrà delineare un quadro dei tratti in comune e delle differenze tra le sette raccolte analizzate, cercando di riconoscere le linee di tendenza del “diario in versi”.