Abstract:
Nel complesso panorama distributivo italiano, una componente rilevane è rappresentata dalla distribuzione organizzata. La stessa è l’aggregazione di soggetti aventi supermercati, mediamente inferiori ai 400 mq di superficie di vendita, che si sono aggregati fra di loro per riuscire a competere nel mercato distributivo.
Aggregazioni che inizialmente hanno dato vita a “centri di acquisto” di natura cooperativistico e poi si sono evoluti in contrattualizzazioni quali il Franchising.
In Veneto, nel 2020 (fonte Federdistribuzione), i supermercati a libero servizio (dai 100/399 mq) sono 644 e rappresentano il 14,97% delle strutture di vendita totali (alimentari e non alimentari).
Sono strutture, indipendenti al loro interno, e con un bassissimo Ebit annuale (inferiore al 2% del fatturato).
Il controllo di gestione di queste strutture assume una fondamentale rilevanza per la sopravvivenza delle medesime in un mercato sempre più competitivo e con una inflazione che sta aumentando a causa del rincaro dell’energia.
Va anche considerato, che le suddette strutture, sono principalmente condotte da imprese familiari. È pertanto necessario che il controllo di gestione sia efficace ma semplice. Un controllo di gestione che permetta efficacemente alla Proprietà del Punto di vendita di conoscere in modo approfondito le variabili della propria attività.
I dati analizzati sono forniti dallo Studio di Dottori Commercialisti in cui lavoro, tali dati sono riferiti al franchisee.
Tale Studio è specializzato in consulenza aziendale e gestisce la contabilità di numerosi supermercati del centro Italia e del Nord Est oltre a essere Consulenti di importanti catene della distribuzione organizzata.