Abstract:
In seguito all'enunciazione di alcuni principi al Rio Summit del 1992 la promozione della partecipazione pubblica, così come l'accesso alle informazioni e alla giustizia in materia ambientale sono diventati argomenti di comune interesse in Giappone e in tutto il mondo. Il Giappone del periodo post-bellico ha conosciuto un progresso economico estremamente rapido e inteso, che ha necessariamente portato alla coesistenza di industria e popolazione in superfici ridotte. Le grandi tragedie di inquinamento verificatesi in seguito a questo sviluppo senza controllo hanno fatto sì che il Giappone operasse un repentino cambio di rotta a partire dagli anni Settanta, diventando in poco tempo uno dei paesi leader per la protezione ambientale in Asia orientale. Tuttavia uno degli argomenti che ancora sfugge alla legislazione giapponese è il diritto di partecipazione al processo decisionale in materia ambientale, la partecipazione pubblica e l'accesso alle informazioni e alla giustizia, diritti chiariti fondamentali dalla Convenzione internazionale di Aarhus, che in Giappone ancora sono esercitati tramite un approccio volontario (riciclaggio, risparmio energetico ecc.) e tramite un sistema facilmente disfunzionale. Il modello di partecipazione pubblica merita maggiore attenzione da parte dei legislatori giapponesi al fine di incontrare gli standard globali e quelli del trattato internazionale, così come di recuperare il perduto status symbol di leader ambientalista dell'Asia Orientale.