Abstract:
Il presente saggio accademico ha l’ambizione di delineare quelle che sono state le più importanti rivoluzioni nel mondo dello shipping.
Dalle innovazioni tecnologiche avviate alla fine del secolo XIX fino alla crisi internazionale del trasporto containerizzato iniziata con la diffusione
mondiale del virus SARS- CoV-2.
Particolare attenzione verrà quindi dedicata agli aspetti di “disruptions”, cioè ai sovvertimenti, a quei cambiamenti radicali come il mutamento delle rotte marittime nel passaggio dalla vela al vapore alla fine dell’Ottocento, l’invenzione del container nella seconda metà degli anni 50/60 del secolo scorso o il conseguente sviluppo del trasporto intermodale.
Il passaggio dalla vela al vapore segnò infatti un punto di rottura fondamentale nel trasporto navale poiché sancì la nascita di una nuova tecnologia che consentiva di intraprendere nuove rotte commerciali non più dipendenti dai venti e dalle correnti.
In questo modo, sulle rotte lunghe e meno favorite dal vento, l’imbarcazione a vapore rappresentò la soluzione a molte criticità come, ad esempio,
quella di calcolare con una certa precisione il tempo necessario per compiere la traversata, tempo che grazie alla tecnologia si era drasticamente ridotto. Nacquero dunque compagnie di navigazione che si prodigarono nella costruzione di sempre più grandi piroscafi con l’intento di aggiudicarsi il primato nelle spedizioni via mare. Con la nascita del container e dello sviluppo intermodale, poi, si giungerà ad una vera e propria standardizzazione del settore, sia tecnologica sia normativa, i cui cambiamenti furono altrettanto determinanti, come la diminuzione del rischio di arrecare danni o manomissioni alla merce, una migliore gestione logistica ed una maggiore velocità di imbarco e sbarco rispetto alle merci sfuse che precedentemente venivano caricate a bordo nave ad una ad una. Si cercherà in seguito di far luce sulle più grandi e recenti crisi che hanno colpito il trasporto marittimo a livello globale, la crisi finanziaria del 2007/2008 e la crisi del 2020 innescata dalla pandemia di Covid-19 e caratterizzata essenzialmente dall’aumento vertiginoso del prezzo dei noli, dalla carenza di container e di spazi a bordo nave disponibili per poter spedire le merci o, ancora, dal congestionamento di alcuni dei più importanti porti del Far East dovuto a ritardi operativi o causato dalla chiusura dei porti stessi per via della diffusione dei contagi tra i lavoratori.
Infine, si prospetteranno quelli che sono i nuovi scenari che attraversano il settore dello shipping, come il progetto One Belt One Road (Nuova via della seta) per ora limitato al potenziamento del trasporto delle merci via treno ma ideato con l’intento di sviluppare un' intermodalità sempre più globale ed interconnessa.