Abstract:
La fantascienza cinese (kehuan 科幻) è definitivamente esplosa nel 2017 , con quella che si potrebbe definire come la "quarta ondata" (langchao 浪潮) della science fiction cinese. Il boom della sci-fi cinese va di pari passo con la straordinaria crescita tecnologica degli ultimi vent’anni in Cina, in particolar modo nel campo dei Big Data e dell’Intelligenza artificiale (d’ora in poi IA), quest’ultima sempre più (onni)presente nella vita quotidiana dei cinesi, grazie ai massici investimenti effettuati dal governo cinese negli ultimi anni nell’ambito della cybersecurity e del controllo sociale.
Uno degli autori di fantascienza di maggior successo negli ultimi anni è senza dubbio Chen Qiufan 陈秋帆 (n. 1981) ‒ scrittore facente parte della cosiddetta “Nuovissima generazione” (gengxindai 更新代) di autori nati dopo gli anni ’80 ‒ insieme ad altri scrittori e scrittrici quali Xia Jia 夏笳 (n. 1984), Hao Jingfang 郝景芳 (n. 1984), Baoshu 宝树 (n. 1980) e Fei Dao 飞氘 (n. 1983) . Durante la metà degli anni ’10 del XXI secolo, questi autori e autrici hanno riportato la fantascienza in auge in patria e, grazie alle traduzioni dello scrittore Ken Liu, pseudonimo di Liu Yukun 刘宇昆 (n. 1976) ‒ ponte tra la sci-fi cinese e il resto del mondo ‒ anche all’estero.
Il presente elaborato si struttura in tre capitoli: il primo presenta una breve introduzione riguardo la dirompente crescita tecnologica cinese degli ultimi anni e dei suoi risvolti psicosociali, in particolar modo gli effetti in relazione alle nuove generazioni di consumatori, e una breve disamina sulla fantascienza cinese e l’autore tradotto. Il secondo capitolo consiste nella proposta di traduzione del racconto Specchietto per le allodole (Titolo originale: Ai de xiaowu 爱的小屋) di Chen Qiufan, pubblicato nel 2020 all’interno della rivista Xiaoshuo jie 小说界. Infine, il terzo capitolo è destinato al commento traduttologico, nel quale si evidenziano le scelte fatte durante il processo traduttivo, nonché le problematiche incontrate e le possibili soluzioni adottate.